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Formazione

La formazione del Monte Arci rimonta a due differenti cicli vulcanici.

Il primo, di età oligo-miocenica (29-15 Milioni di Anni), subaereo prima e sottomarino poi, si caratterizza per la formazione di lave a cuscino (pillow lavas), ialoclastiti e brecce vulcaniche.

Il secondo, di tipo essenzialmente subaereo è da riferire al Pliocene superiore (3,6 Milioni di Anni).

Durante il Miocene (24-5 MA) le colate del primo ciclo vulcanico sono andate ad intercalarsi ai sedimenti marini (sabbie, calcari e argille) originatisi durante il “primo” (23-21 MA) e il “secondo ciclo miocenico”(17-15 MA) in concomitanza con l’invasione di questa regione da parte delle acque marine.

Con la successiva emersione (11-7 MA), determinata da un progressivo sollevamento che ha interessato tutta l’Isola, sono venute a formarsi marne, arenarie, tufi e brecce piroclastiche che, a seguito della regressione del mare, hanno talvolta inglobato i resti di organismi animali e vegetali che qui vivevano; queste rocce persistono in strati di notevole spessore in particolare lungo i fianchi orientali del Monte Arci.

                                                     

Le differenti tipologie di rocce originate in seguito a questi processi geologici hanno caratterizzato le aree del massiccio con paesaggi d'aspetto differente: rocce fessurate e versanti acclivi, nicchie, tafoni, espandimenti lavici tabulari a ovest; forme sub-pianeggianti e dolci a est.

La quasi totalità di quanto oggi visibile ha avuto origine durante la fase vulcanica subaerea. Essa ha portato dapprima alla formazione e deposizione di lave acide ad elevato contenuto di silice (essenzialmente rioliti), quindi di litotipi con un tenore di silice progressivamente più basso: daciti, andesiti, trachiti e basalti, che hanno ricoperto la parte sommitale del massiccio.

Lungo il settore occidentale del complesso e su quello orientale, limitatamente al territorio di Pau, affiorano principalmente le rioliti.

L'attuale morfologia del complesso, a scudo allungato, si estende per circa 150 kmq e raggiunge la sua altezza massima in corrispondenza del condotto di alimentazione lavico (neck) di Trebina Longa (812 m s.l.m.).